Se avete un immobile a reddito probabilmente sapete di cosa stiamo parlando…ma tanti altri forse no!
Nelle nostre agenzie gestiamo le locazioni residenziali da più di dieci anni e molto spesso chi viene da noi con l’idea di mettere in affitto un appartamento o una porzione non conosce bene non ne conosce bene il significato.
A decorrere dall’anno 2011, il canone di locazione relativo ai contratti aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e le relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione, puo’ essere assoggettato, in base alla decisione del locatore, ad un’imposta, operata nella forma della cedolare secca, sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonche’ delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione; la cedolare secca sostituisce anche le imposte di registro e di bollo sulla risoluzione e sulle proroghe del contratto di locazione.
In poche parole per chi sceglie questo regime fiscale, non dovrà pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per le normali registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.
Altra caratteristica fondamentale di questa formula è la rinuncia (per tutta la durata del contratto) all’aggiornamento del canone di locazione sulla variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente. Ciò significa che il canone mensile comunicato nella registrazione, rimarrà invariato per tutti gli anni della durata contrattuale. (solitamente quattro anni).
Attenzione però: se l’opzione della cedolare secca non viene esercitata dall’inizio, il locatore avrà comunque la possibilità di variare il regime negli anni successivi, in caso di affitti pluriennali.
Che aliquota si applica per questa tipologia di regime? L’imposta sostitutiva si calcola applicando un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti.
L’opzione può essere esercitata per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 – uffici o studi privati) locate a uso abitativo e per le relative pertinenze, locate congiuntamente all’abitazione
In caso di contitolarità dell’immobile l’opzione deve essere esercitata distintamente da ciascun locatore.
L’opzione per la cedolare secca può essere fatta anche per i contratti di locazione di tipo strumentale stipulati nel 2019. I locali commerciali devono essere classificati nella categoria catastale C/1 e avere una superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze. Anche qui l’aliquota applicabile sarà il 21%.